Lo skin pack

Il futuro del confezionamento della carne passa anche attraverso un percorso di sostenibilità oltre che di salubrità.

Il comparto delle carni, così come tutti settori alimentari, hanno la necessità di soddisfare la quantità sempre maggiore di richiesta di servizio (anche la shelf life) e per ottenere questo risultato si affidano sempre di più al preconfezionato.  Sviluppando nuovi tipi di packaging si è riusciti a conquistare una significativa parte dell’export, che se da un lato ha dato una buona spinta al fatturato, dall’altro ha messo il settore di fronte a nuove problematiche da gestire: gli imballaggi che prima erano un fattore decisamente marginale del processo di produzione ma oggi rappresentano sicuramente un fattore di competitività. Le aziende sono dunque molto più attente alla ricerca sui materiali di confezionamento sotto molti aspetti: proprietà tecnologiche, impatto ambientale, gestione degli scarti senza ridurre la possibilità di inserimento di messaggi promozionali e informazioni nutrizionali.

Nonostante il packaging venga considerato uno delle cause principali di inquinamento ambientale, esso gioca un ruolo fondamentale nella protezione degli alimenti.

Nella mia esperienza lavorativa, tenendo conto di tutte queste considerazioni, cercando di conciliare qualità dei prodotti e informazioni sul prodotto stesso, ho trovato un giusto compromesso nello skin packaging.

Tradotto dall'inglese-Lo skin pack, o skin packaging, è un tipo di imballaggio in cui un prodotto viene posizionato su un pezzo di cartone o in vassoi e Il cartone/vassoio stampato ha solitamente un rivestimento termosaldabile.

Questo tipo di confezionamento ha il vantaggio di ridurre al minimo l’imballaggio e di consentire una visibilità del prodotto con un effetto “nudo” senza però ridurre , anzi migliorando di molto, la shelf life. Questo tipo di confezionamento ci ha consentito di eliminare imballaggi secondari che oltre ad allungare di molto i tempi di produzione, aumentavano tantissimo l’impiego di plastica e di conseguenza gli scarti d’ imballaggio.

È una tecnica basata sull’applicazione di una pellicola plastica termoretraibile a contatto con il prodotto e con la base su cui è sistemato, per assicurare la chiusura ermetica della confezione.

Il film resta perfettamente aderente all’alimento, che resta infatti fermo sul vassoio, senza rilasciare umidità o acqua durante il suo ciclo di vita. È un metodo di confezionamento ottimale per alimenti a base di carne.

Come dice appunto il nome “SKIN PACK”, il risultato è un effetto “seconda pelle” in un’unica confezione tridimensionale, dove si possono vedere tutte le parti del prodotto confezionato.

Con questa innovativa tecnologia, si ottengono numerosi vantaggi di sostenibilità:

          Presentazione accattivante e massima durata

          Riduzione del materiale utilizzato

          Ottimizzazione dei costi di trasporto

          Facile apertura della confezione

          Tempi di conservazione notevolmente prolungati

          Risultati di confezionamento ottimali

          Qualità del prodotto ottimale

 

Esempio di confezionamento skin: nella parte anteriore il prodotto è ben visibile, sembra quasi “saltare fuori” dalla confezione.

Sulla parte posteriore è possibile riportare tutte le informazioni, sia volontarie che obbligatorie nonché quelle commerciali, senza dover utilizzare ulteriori imballi o etichette.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

Antonella De Gregorio