Aviaria
Il 2022 sembra non essere iniziato affatto bene per
quanto riguarda il settore zootecnico; infatti, oltre alla PSA, un altro morbo
sta imperversando nella Penisola, specialmente nel nord-est: l’aviaria. Questo fenomeno ha comportato
l’abbattimento di numerosi volatili, con gravi ripercussioni sul patrimonio
avicolo.
L’aviaria è una malattia virale molto contagiosa che
colpisce gli uccelli selvatici, che ben tollerano l’attacco patogeno, ma
finiscono per infettare gli uccelli domestici causando elevate morbilità e mortalità. L’agente eziologico è un virus
a RNA appartenente alla famiglia degli Orthomyxoviridae, suddivisa in 5
generi che manifestano alta e bassa patogenicità: HPAI e LPAI.
A seconda di questa distinzione, l’infezione è
caratterizzata da turbe neurologiche e morte improvvisa se l’infezione è da
virus ad alta patogenicità e da problemi respiratori se è causata da virus a
bassa patogenicità.
In tutti i casi comunque questi virus hanno un elevato
potenziale zoonosico, determinando eventi pandemici
che si ripetono di frequente tanto che alcuni scienziati coinvolti nello studio
di questi virus hanno affermato una volta “Non
bisogna chiedersi se arriverà la pandemia, ma quando arriverà”.