La gallina dalle uova d’oro

Sapevate dell’esistenza di diverse modalità di allevamento per quanto riguarda l’allevamento delle galline ovaiole?

Nella tabella abbiamo riportato le principali differenze delle tecniche di allevamento avicolo, questa ci permette di metterle a confronto fra loro. Emerge che l’allevamento biologico presenta delle caratteristiche particolari che non hanno le altre tecniche: il limite di capi all’interno del capanno e l’alimentazione esclusivamente biologica.

 

Nello specifico, il biologico prevede che i ricoveri per gli avicoli abbiano delle condizioni specifiche come:

1.    Almeno un terzo della superficie del suolo deve essere solido e deve essere ricoperto di lettiera composta ad esempio di paglia, trucioli di legno, sabbia o erba;

2.    La superficie totale utilizzabile dei ricoveri per gli avicoli allevati non può superare i 1.600m2 e ciascun ricovero non deve contenere più di 3000 galline ovaiole;

3.    Gli animali devono avere accesso a uno spazio all’aperto per almeno un terzo della loro vita.

Nella visione della zootecnia biologica l’alimentazione è interpretata come funzionale al raggiungimento di una produzione di qualità per il rispetto delle esigenze fisiologiche degli animali. Nel pollame possono essere utilizzati alimenti prodotti da aziende in conversione, fino ad un massimo del 60% se ottenuti nella propria azienda, che scende al 20% se provenienti da altre aziende del comprensorio o, qualora ciò non sia possibile, sono ottenuti nella stessa regione in cooperazione con altre aziende biologiche od operatori del settore dei mangimi che applicano il metodo di produzione biologico. Il periodo di conversione è l’intervallo concesso per il passaggio da "convenzionale" a "biologico" e nel caso delle galline ovaiole è fissato in 6 settimane. Solo dopo trascorso tale periodo le uova potranno essere commercializzate con riferimento al metodo biologico.

Valutiamo la definizione territoriale del termine regione: le materie prime utilizzate per la formulazione della razione alimentare negli animali hanno origine dalla coltivazione di terreni dislocati in diverse situazioni pedo-climatiche. Per soddisfare le esigenze nutrizionali degli animali è quindi necessario far affidamento ad aree produttive molto estese al fine di consentire la reperibilità della materia prima in base alle esigenze nutrizionali degli animali, ma anche per garantire maggiore competitività all’acquisto a favore degli allevatori.  Per Regione, quindi, si intende un’area non certamente limitata ai confini politici, bensì un’estensione geografica con sufficiente diversificazione pedo-climatica e produttiva tale da consentire il reperimento di materie prime alimentari idonee al fabbisogno degli animali. Pur mantenendo in considerazione i concetti di tipicità delle produzioni, la “Regione” dovrebbe essere intesa come macro area geografica in cui gli allevatori possano reperire con facilità, ed adeguata competizione commerciale, le materie prime non prodotte in azienda. Tornando alla razione alimentare nel sistema di allevamento biologico non è consentito l’uso di stimolanti della crescita e di amminoacidi sintetici; sono vietati i regimi alimentari che possano indurre anemia; le pratiche di ingrasso sono reversibili a qualsiasi stadio dell'allevamento. È vietata, ovviamente, l'alimentazione forzata.

Una corretta alimentazione per galline ovaiole deve offrire un apporto proteico pari almeno al 16% del totale, pertanto oltre ad erbe e granaglie, non devono mancare alcuni alimenti per galline ovaiole in grado di aumentare l'apporto proteico, ovvero il favino e la soia integrale. L’alimentazione che forniamo all’animale è importante poiché può determinare particolari caratteristiche intrinseche nell’uovo, prodotto finale dell’allevamento avicolo, oltre ai fattori genetici. L’uovo è un alimento ricco di principi nutritivi essenziali, il valore nutritivo è dato dall’elevata presenza di proteine ad alto valore biologico, vitamina A, vitamina B₂ e minerali come ferro e fosforo; fornendo un valore energetico al consumo di circa 68 kcal.

 

Articolo di Maria Eleonora Pelosi.