La canapa come alimento zootecnico.

La canapa (Cannabis) è una tra le piante più poliedriche in ambito agronomico e non solo; infatti, ad oggi sono molteplici i suoi utilizzi poiché nel corso degli anni si è arrivati ad una riscoperta e soprattutto ad un recupero di questo particolare seme.

Dal punto di vista botanico, è importante distinguerne tre diverse sottospecie: sativa, indica e ruderalis. Queste si differenziano tra loro per le caratteristiche morfologiche, soprattutto fusto e foglia, per i tempi di fioritura e poi ovviamente per il diverso contenuto in THC (tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo). Questi due principi attivi, detti anche cannabinoidi sono prodotti da particolari ghiandole della pianta, nello specifico il tetraidrocannabinolo, presente nella resina delle infiorescenze della pianta, ha una natura psicoattiva si lega principalmente ai recettori presenti nelle cellule nervose e quindi va ad agire a livello del sistema nervoso centrale, mentre il cannabidiolo non ha nessuna attività psicoattiva.

Le sottospecie più conosciute sono la canapa sativa e l’indica.

Sulla prima fa riferimento il Regolamento UE 1017/2017 riguardante il catalogo delle materie prime per mangimi, infatti, i semi delle varietà di Cannabis sativa L. controllati, rientrano nell’elenco dei semi oleosi, frutti oleosi e prodotti derivati.

La coltivazione trova l’attuale regolamentazione nel 2016 con l’emanazione della Legge n.242 del 2 dicembre, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 304/2016; tale normativa regola la coltivazione in funzione del diverso contenuto in THC nelle varie sottospecie.

La legge afferma che è possibile coltivare la Cannabis sativa utilizzando sementi registrati in apposito elenco dell’UE in funzione di un contenuto di THC compreso tra lo 0.2 e 0.6%.

La seconda, la canapa indica, è quella le cui foglie contengono alti tenori (1-3%) di THC, molecola dai ben noti effetti psicoattivi con la quale la pianta si protegge da animali e insetti. Spesso le persone, erroneamente, tendono ad identificare in lei l’unica specie, ma non è così!!

Diversi sono gli impieghi di questa pianta, possiamo trovarla negli alimenti, nella produzione di olio e farina, nei tessuti, nei prodotti di cosmesi oppure nei componenti degli accessori di moda, negli olii essenziali per l’aromaterapia, ma anche in campo animale, nello specifico nell’impiego come alimento in zootecnia.

Dalla pianta della canapa possono essere ottenuti diversi tipi di mangimi: i semi, il panello (sottoprodotto della produzione dell’olio) oppure la farina di estrazione.

Il seme di canapa contiene mediamente oltre il 30% di olio e circa il 25% di proteine, con notevoli quantità di fibre alimentari, vitamine e minerali. Inoltre, l’elevato apporto proteico stimola il sistema immunitario favorendo la genesi delle immunoglobuline. Tutto questo, ovviamente, non può che portare vantaggi e benefici!! Seguite i prossimi articoli per saperne di più!!

 

Si ringrazia la collega Maria Eleonora Pelosi per l’articolo.

 

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