Kobe
Sempre più in voga, la carne di
Kobe rappresenta l’eccellenza della carne marmorizzata ed è la più
costosa al mondo.
Deve il suo nome all’omonima città
Giapponese, situata nella prefettura di Hyogo che
coincide con l’areale di allevamento e produzione di questa specialità. Nel
1868, grazie all’apertura del porto di Kobe agli scambi internazionali la carne
di Kobe è stata conosciuta e apprezzata prima dagli inglesi e poi dal resto del
mondo.
La razza da cui deriva la carne di
Kobe fa parte del gruppo Wagyu (manzi
giapponesi) e in particolare è la Tajima,
ovvero la nera giapponese. Questa razza era utilizzata in passato come animale
da lavoro e viveva in un ambiente roccioso e con pochi pascoli ragion per cui
questi esemplari, caratterizzati da un mantello lucidissimo, hanno sviluppato
grasso intramuscolare o di marezzatura. Negli anni la Tajima
è stata selezionata geneticamente come animale da carne e ad oggi viene
allevata in condizioni di estremo benessere e rispetto. Particolare
attenzione viene prestata ai vitelli che vengono nutriti con latte artificiale
da personale altamente specializzato e coperti in caso di freddo. Successivamente
i neri giapponesi vengono alimentati con fieno di riso, erba e concentrati. Il
fieno di riso, prodotto con la tecnica WCS (whole
crop silage), fa sì che il
grasso sia bianco contribuendo al caratteristico aspetto marmorizzato delle
carni.
La carne di Kobe o più precisamente la Kobe-Gyu è divenuta un marchio e per ottenerlo è
necessario rispettare il rigido disciplinare di produzione stilato dall’Associazione per
la promozione, distribuzione e marketing della carne di Kobe, istituita nel
1983. Il disciplinare detta degli standard e delle condizioni riguardo, la
tecnica di allevamento, le condizioni di peso, il colore della carne e del
grasso e il livello di marmorizzazione. Inoltre, i bovini di razza Tajima destinati alla produzione di carne Kobe a marchio
devono nascere, crescere ed essere macellati nella zona di produzione. Se
questi standard e queste condizioni vengono rispettate e approvate dal
consorzio di tutela, la carne di Kobe presenterà un timbro a forma di
margherita (Nojigiku), fiore simbolo della
prefettura di Hyogo.
La carne di Kobe è tenera, gustosa
e dal sapore unico nonché con un apporto di colesterolo inferiore rispetto alle
altre carni rosse. Si consiglia di cuocerla al sangue e di non bucarla per
evitare la fuoriuscita dei succhi che contribuiscono notevolmente al sapore
finale.
Negli ultimi anni è divenuto
facile trovarla anche in Italia, sia nei ristorati che al supermercato. Anche
l’allevamento di bovini Wagyu si sta diffondendo
nella nostra penisola, ma dopo quanto spiegato è facile capire che ciò che si
ottiene e si mangia nelle nostre città è carne “tipo Kobe”, a meno che non ci
sia il timbro a forma di margherita.