L’allevamento bufalino nel mondo.
La bufala è
un animale molto rustico, longevo e con una buona tolleranza al calore.
Rispetto ad
altri ruminanti si adatta più facilmente all’ambiente circostante e, in
confronto ai bovini, le femmine di specie bufalina sono fertili per un periodo
più lungo e ciò si traduce in numerosi vantaggi per l’allevatore. Infatti, specialmente
negli animali lattiferi la fertilità è la condizione necessaria affinché il
processo produttivo possa avere inizio.
Nella specie
bufalina esistono due sottospecie: il bufalo
river (Bubalus bubalis bubalis) e il bufalo swamp
(Bubalus bubalis carabanensis), esse sono geneticamente differenti e contano
un numero diverso di cromosomi, 50 e 48 rispettivamente.
La
sottospecie del bufalo di palude (swamp) è
caratterizzata da una grande omogeneità fenotipica, nonostante l’ambiente
giochi un ruolo fondamentale nella manifestazione dei caratteri. Ciononostante
non è possibile distinguere delle vere e proprie razze all’interno di questo
insieme, come al contrario accade per quanto riguarda il bufalo di fiume (river).
Le razze di
bufalo river più diffuse nel mondo sono: Murrah, Nili-Ravi e Bufalo Mediterraneo Italiano ed è possibile distinguerle dalle
corna caratteristiche per ciascuna razza.
La Murrah è stata esportata dall’Asia al Brasile e alla
Bulgaria, paese quest’ultimo in cui è stata incrociata con la bufala locale. La
Nili-Ravi è diffusa in tutta l’Asia mentre la Bufala Mediterranea Italiana è
una razza diffusa nel nostro Paese e soprattutto nella regione Campania, dove
la filiera bufalina ricopre circa il 16% del PIL (Prodotto Interno Lordo).
In tutti i
casi, il fine ultimo dell’allevamento è quasi esclusivamente il latte che è
molto spesso destinato alla caseificazione.
Altre razze
che contano un numero minore di capi sono l’Anatolian Buffalo localizzata principalmente in Turchia; la Jafarabadi con
circa 25.000 capi allevati principalmente in Pakistan.