Le biotecnnologie applicate al settore zootecnico.

L’allevamento intensivo risponde ad esigenze concrete, prima fra tutte l’incremento demografico che si traduce in una maggiore urbanizzazione e di conseguenza ad una diminuzione della SAU (Superficie Agricola Utilizzabile). Ma il concetto di “intensivo” riguarda anche l’aspetto economico dell’allevamento e perciò è necessario ottimizzare in termini quali-quantitativi le produzioni, rispettando ovviamente il benessere animale. Quest’ultimo è fondamentale per una buona resa di stalla, bassa mortalità dei capi e chiaramente qualità del prodotto alimentare finito, indice di salubrità e proprietà organolettiche notevoli.

Per semplificare il management aziendale si è reso indispensabile ricorrere alle biotecnologie che, specialmente in ambito riproduttivo, giocano un ruolo chiave.

Quando si parla di biotecnologie riproduttive si fa riferimento ad una serie di pratiche finalizzate al miglioramento genetico, sia maschile che femminile. E’ imprescindibile quindi conoscere a fondo la fisiologia dei due apparati riproduttori e le cellule sessuali, ovvero i gameti: spermatozoi e ovociti.

Tra le biotecnologie riproduttive più diffuse:

-        Inseminazione Strumentale (IS): essa consiste nella deposizione di seme -certificato! - direttamente nel tratto genitale femminile ed è considerato attualmente il miglior metodo per ottenere genotipi superiori. La fecondazione artificiale deve avvenire necessariamente duramente il calore, pertanto si è resa indispensabile la sincronizzazione degli estri nelle mandrie.

-        Multiple Ovulations and Embryo Transfer (MOET): essa consiste nella somministrazione di FSH esogeno al fine di ottenere una “superovulazione”. Con questa tecnica sono attualmente prodotti circa l’80% degli embrioni, che vengono prelevati dalla donatrice attraverso il flushing per essere destinati alle produzioni in vitro di tutto il mondo.

-        Ovum Pick Up (OPU): essa consiste nel prelievo in vivo di ovociti immaturi. Per quanto possa sembrarlo, questa tecnica non è assolutamente invasiva e gli interventi di manipolazione possono essere ripetuti nel tempo. La maturazione del gamete avviene in vitro, fase a cui segue quella di fecondazione.

Quelle appena elencate sono le biotecnologie riproduttive più utilizzate in ambito zootecnico, per le quali è stato indispensabile o comunque necessario applicare altri procedimenti e strategie quali la crioconservazione, il sessaggio del seme ed altro. Ma questa branca della biologia dei sistemi trova ampio utilizzo anche in altri contesti per cui si rimanda ad altre letture per ulteriori approfondimenti.