Lo struzzo, l’uccello che non sa volare.
Struthius Camelus è l’uccello più grande in assoluto: essendo
caratterizzati da un accennato dimorfismo sessuale, i maschi possono
raggiungere i 3 metri e 150 kg. E’ un volatile eppure impossibilitato a volare
in quanto il suo piumaggio manca di remiganti,
le penne che grazie alla loro ergonomia sono indispensabili per il volo. Nonostante
questa sorta di deficit, lo struzzo possiede una grande dote: è l’uccello più
veloce del mondo, potendo sfiorare i 70 km/h. Questo pennuto, originario delle
savane africane, è diffuso in tutto il mondo come specie di interesse
zootecnico; il primo allevamento –con scarsi risultati economici- pare si
trovasse in Algeria.
Inizialmente
il fine commerciale era rappresentato esclusivamente dalle piume, considerate
particolarmente pregiate nell’industria tessile e utili come “cattura polvere”
tra gli utensili casalinghi grazie alla loro capacità elettrostatica.
Attualmente invece è molto in voga anche la sua pelle, apprezzata nell’alta
moda per produrre oggetti di pelletteria quali borse, scarpe e cinture.
La sua carne
ha da sempre una grande importanza nell’economia dei popoli locali ma nel corso
del tempo il suo consumo si è diffuso a macchia d’olio. Le fibre muscolari la
rendono particolarmente tenera ed è inoltre molto magra, rispetto a quella
bovina a cui somiglia per il colore.
Le uova, in
fine, rientrano comunemente nelle diete africane. Esse sono di grosse
dimensioni e caratterizzate da un guscio molto spesso che rende fondamentale,
durante l’allevamento delle femmine, un giusto apporto di minerali, soprattutto
calcio e fosforo.
Tra le
tipologie di struzzo –volgarmente chiamate razze- più diffuse ci sono: Black
Neck, Red Neck, Blue Neck Namibian e Blue Neck
Zimbabwe.