Pastazzo di agrumi

Gli agrumi sono tra i frutti più coltivati ​​e consumati al mondo con una produzione globale che dagli ultimi dieci anni ammonta a circa 102 milioni di tonnellate all'anno. I principali produttori sono il Brasile, la Cina e i Paesi dell’Unione Europea, soprattutto quelli del Bacino del Mediterraneo, mentre in Italia le regioni meridionali sono quelle in cui è presente il maggior numero di agrumeti. Circa un terzo degli agrumi è destinato alla produzione di succhi di frutta e da questa trasformazione deriva uno scarto pari a circa il 50-70% del peso totale. Esso è costituito da semi, polpa, bucce che, insieme, si definiscono “pastazzo di agrumi” e di cui se ne producono circa 20 milioni di tonnellate all’anno. E’ considerato altamente impattante poiché voluminoso, molto fermentescibile e biodegradabile, e con un notevole contenuto di acqua, pertanto, grazie ai criteri dell’economia circolare, è stato oggetto di valorizzazione ed è entrato a gamba tesa come input in numerose filiere, soprattutto quella zootecnica. Infatti, numerosi studi hanno dimostrato che includere il pastazzo di agrumi nella razione alimentare può avere effetti benefici sull’assimilazione di nutrienti, sulla loro digeribilità e sulla funzionalità del rumine.

Per quanto riguarda i suini, è stata apprezzata una migliore assimilazione di nutrienti legata all’assunzione di pastazzo di agrumi mentre nel caso di broilers e ovaiole, è stato riscontrato un aumento dell’ingestione della sostanza secca. In tutti questi casi però, l’effetto benefico è stato apprezzabile solo se il pastazzo di agrumi veniva somministrato in percentuale non superiore al 15% della razione poiché, al contrario, i vantaggi apportati non erano notevoli. Sempre in ambito zootecnico, un’ulteriore importantissima funzione espletata dal pastazzo di agrumi è l’azione antielmintica rilevata da uno studio condotto sugli ovini; notevole è anche la proprietà antinfiammatoria e immunostimolante riscontrate rispettivamente nei caprini e negli avicoli. In merito ai prodotti di origine animale, è stato dimostrato un incremento dei parametri qualitativi legati all’inclusione nella razione del pastazzo di agrumi. In particolare, è emerso un miglioramento del colore del tuorlo dell’uovo dovuto alla presenza di carotenoidi. Nei broilers, l’inclusione del 5% e del 10% di pastazzo di agrumi nella razione ha ridotto notevolmente il contenuto di grasso intramuscolare probabilmente perché la somministrazione di questo tipo di alimento contribuisce  ad aumentare l’ingestione di sostanza secca e di conseguenza ad aumentare il volume del tratto gastro-intestinale a scapito dell’accumulo di lipidi. Nel latte di capra, la somministrazione del 10% di pastazzo di agrumi ha determinato un aumento della quota proteica dovuta ad una migliore assimilazione degli aminoacidi, nelle vacche e nelle pecore invece l’incremento riguardava il grasso.

Le innumerevoli applicazioni del pastazzo di agrumi però, vanno ben oltre la zootecnia tant’è che numerose realtà imprenditoriali ne hanno fatto il loro fiore all’occhiello. E’ il caso di una cartiera che lo utilizza come input dopo un processo di allontanamento delle pectine o di un’industria tessile che ne ricava un tessuto eco-compatibile. Oltre a queste applicazioni del tutto innovative, un’altra non meno lodevole è la produzione di energia green grazie agli impianti di biogas. Quindi, concludendo, dall’utilizzo di pastazzo di agrumi si traggono vantaggi non solo ambientali ma anche socio-economici, in perfetta linea con i principi di sostenibilità.

Articolo di Ester De Martino

Fonti:

  • Citrus Biowastes: Applications in Production and Quality Enhancement of Food from Animal Sources,  Tayengwa T. et al., 2022
  • AgroNotizie