Verfical farming

Sebbene l’Italia, e l’Europa in generale, ultimamente non stiano facendo registrare dati particolarmente positivi per quanto riguarda l’incremento demografico, a livello mondiale la situazione è diametralmente opposta con una popolazione globale destinata a raggiungere nel 2050 circa 9 miliardi di persone.

Questo dato si traduce nella necessità di urbanizzare aree precedentemente destinate all’agricoltura ed  implica perciò il bisogno da parte degli operatori del settore agro-alimentare di rispondere a questa esigenza mettendo in atto nuove metodiche, tecniche e tecnologie che mirano tanto a garantire cibo a sufficienza quanto a non depauperare ulteriormente le risorse non rinnovabili del pianeta, o quantomeno a mitigare l’impatto della filiera.

Una delle soluzioni messe in atto è rappresentata dal Vertical Farming che può essere definito come una coltivazione fuori suolo, generalmente idroponica o aeroponica, effettuata su più livelli in ambiente chiuso e controllato. Esso quindi si propone non tanto come alternativa generica all'agricoltura tradizionale quanto come possibile soluzione per ottenere, in contesti specifici (per esempio in ambito urbano, ambienti estremi e filiere particolari), determinati prodotti di elevata qualità, per mercati specifici e in modo totalmente svincolato dalle condizioni esterne; inoltre la pratica dell'agricoltura verticale permette di risparmiare acqua e suolo, di ottimizzare l'uso di diversi fattori produttivi e di ridurre i costi ambientali dei trasporti. Per queste ragioni il mercato sembra essere destinato a crescere e probabilmente, secondo diverse previsioni, dovrebbe aumentare del 25,5% entro il 2030, con l'Europa, e in particolare l'Italia, ai primi posti in questo trend.

Ciononostante, questo tipo di agricoltura innovativa è messo costantemente a dura prova da fattori economici, quali l’illuminazione artificiale per esempio, che a loro volta determinano un valore di mercato maggiore rispetto alla media che la maggior parte dei consumatori non è disposto a pagare poiché il principale criterio decisionale è ancora rappresentato dalla convenienza. Attualmente quindi molte startup stanno chiudendo battenti o riducendo notevolmente il fatturato determinando una fase di stallo per il settore appena emergente.

Fonti:

  • AgroNotizie