ZOOTECNIA DI PRECISIONE E SENSORISTICA IN ALLEVAMENTO

La zootecnia di precisione o PLF (precision livestock farming) può essere definita come una disciplina che racchiude un’ottica integrata e globale di gestione aziendale. Infatti si basa sulla lettura in tempo reale di tutte le informazioni disponibili in allevamento per poi esaminarle come dati allo scopo di prendere decisioni e correggere, dove possibile, quanto si sta sbagliando. Per la sua applicazione si utilizzano metodi classici di raccolta dati combinati a sensoristica e sistemi informatici.

I sensori utilizzati sono, ad esempio, podometri e collari per il monitoraggio dell’attività ruminale o dello sgambettamento dell’animale, sistemi informatici collegati alla sala di mungitura per il controllo della quantità e della qualità del latte prodotto, igrometri per misurare l’umidità o, ancora, allattatrici automatiche per i vitelli. Tutti questi strumenti, combinati ai metodi classici di osservazione e di raccolta dati forniscono un quadro completo di ciò che accade in azienda.

Il contesto in cui si sta diffondendo la zootecnia di precisione è quello attuale e ben espresso da un rapporto della FAO dal titolo “Come possiamo sfamare il mondo nel 2050?”. Poiché si sta verificando da qualche anno una inversione di tendenza che vede diverse aziende zootecniche chiudere i battenti e molte altre aumentare il numero di capi allevati e poiché il consumatore moderno inizia a conoscere patogeni o concetti quali l’impatto ambientale, il benessere animale, le proprietà organolettiche dei prodotti, è chiaro che la zootecnia di precisione rappresenta il futuro della gestione aziendale e dell’allevamento intensivo in generale. Questa, infatti, permette di seguire ogni capo singolarmente e di attuare strategie specifiche per ogni problema aziendale, minimizzando le perdite di produzione e quindi quelle economiche e ambientali. La zootecnia di precisione, quindi, nel pratico va ad unire aspetti di ingegneria, di zootecnia e di agronomia.

In Italia le aziende dotate di impianti PLF sono ancora poche, tuttavia è da sottolineare il forte impulso dato dalle università per la formazione di tecnici in grado di rapportarsi con i sensori e i sistemi informatici e, di conseguenza, con i dati estrapolati.

Fonti: ruminantia

           Informatore zootecnico

           Università di Bologna