A porchetta
La porchetta di Ariccia è un prodotto tipico di questa cittadina in provincia di Roma, dove ha origini antichissime. Sembra addirittura che sia antecedente all’Impero Romano e così anche la tradizione dei porchettari risale ad epoche remote e da allora viene tramandata di generazione in generazione. Nel corso degli anni, la porchetta ha riscosso talmente tanto successo da essere apprezzata non solo in cucina ma anche in letteratura, essendo menzionata nell’opera famosissima di Carlo Emilio Gadda, autore del ‘900, “Quer pasticcio brutto de via Merulana” e così come lui altri autori ancora.
Quest’eccellenza tutta italiana deve il suo nome al fatto che le carni lavorate, aromatizzate con aglio, pepe nero e rosmarino, siano rigorosamente di animali femmine, iscritte ai libri genealogici delle razze Landrace, Large White, Pietrain e relativi ibridi.
Il peso del prodotto al momento dell’etichettatura, può variare tra i 27kg e i 45kg nel caso della porchetta intera e tra i 7kg e i 13kg se consideriamo il solo tronchetto.
La crosta della porchetta è caratterizzata da sapidità e croccantezza, colore bruno, mentre l’interno è di colore rosato e più morbido. Ma ciò che la contraddistingue di più è la legatura con ago e spago di filo naturale, che ha lo scopo di conservarne la forma e la compattezza.
La porchetta di Ariccia ha ottenuto nel 2011 il marchio di tutela europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) e pertanto prevede un disciplinare di produzione che certifica l’autenticità del prodotto e il legame con il territorio e ne descrive tutte le fasi di lavorazione.
Per il disciplinare completo clicca qui:
https://www.politicheagricole.it/flex/files/2/1/5/D.0f328a638c4f4bf3edac/Disciplinare_di_Produzione_Porchetta_di_Ariccia.pdf