La Capra Cashmere

Originaria della regione Kashmir, in India, si è presto diffusa in numerosi altri Paesi dell’Asia, quali Pakistan e Afghanistan, Tibet e Mongolia, fino a varcare i confini del vecchio continente e diffondersi in Australia, Nord America e Europa.

 

Dal punto di vista morfologico, ha una taglia medio-piccola e notevole dimorfismo sessuale, infatti mentre il peso dei maschi può raggiungere talvolta anche i 100kg, quello delle femmine rasenta i 40. Le corna sono presenti in entrambi i sessi e sono di lunghezza variabile e forma caratteristica del ceppo selezionato così come il vello, il cui colore è indice della provenienza dell’animale.

L’allevamento è di tipo brado o semibrado per cui non sono necessarie particolari strutture per la stabulazione, il pascolo estensivo permette di riutilizzare terreni marginali e, in generale, tutti questi fattori concorrono a rendere la gestione dei greggi abbastanza agevole.

La sua attitudine principale è chiaramente la produzione di fibra tessile, tra le più pregiate al mondo, la cui quantità può variare dai 250 grammi fino ad 800 grammi in casi di maschi di alta genealogia.
Il cachemire è una fibra molto sottile il cui
range di spessore può variare dagli 11 ai 18 micron;
il primo produttore mondiale di cashmere grezzo è la Cina ma è l'Italia ad essere leader per la trasformazione del prodotto grazie alle più antiche lavorazioni tradizionali affiancate alle tecnologie più innovative con produzioni che collocano i filati nel settore del lusso.
 Il cashmere ovvero il duvet o sottovello della capra cashmere viene raccolto con la pettinatura in primavera, pratica molto importante anche per facilitare il rapporto uomo-animale. Rispetto alla lana di pecora il cashmere ha un vantaggio: non necessita di ammorbidente, ed anzi con i lavaggi diventa sempre più morbido. Questo perché mentre la pecora produce lanolina, una sostanza grassa che impregna e protegge la lana impermeabilizzandola, e che viene in gran parte eliminata con il lavaggio effettuato dopo la tosatura e poi nei lavaggi in lavatrice, nel cashmere questo processo è ridotto.
 In Italia la realtà degli allevamenti è difforme e non si ha un vero riconoscimento della capra cashmere, il che ha reso necessaria la presenza di un’associazione, l’Unione Allevatori Capre Cashmere che mira al costante miglioramento della razza.

 

 

Fonti:

-          Agraria.org