BOCCONCINI, PROVOLA, STRACCIATELLA E MOZZARELLA TRA I FORMAGGI DELLA “BEST CHEESES IN THE WORLD”

Tra i formaggi annoverati nella classifica virale “Best cheeses in the world” tra i tanti prodotti italiani a marchio, troviamo i generici “bocconcini”, “provola”, “stracciatella” e “mozzarella”.

Questi sono tutti formaggi a pasta filata tipici della tradizione casearia e culinaria italiana.

I bocconcini non sono altro che una pezzatura (circa 50 gr) di un formaggio a pasta filata, che può essere di vari tipi di latte. Possiamo trovare quindi bocconcini di latte di bufala, di fior di latte o, ancora, di latte misto (vaccino, bufalino, ovino).

La provola è uno dei più antichi formaggi italiani, probabilmente di origini campane. Il suo nome, infatti, deriverebbe dal termine dialettale “provatura” con cui i fedeli, che andavano in processione al monastero di San Lorenzo a Capua, indicavano questo formaggio. Molti tipi e denominazioni di provola vengono prodotti in Italia, lungo tutto lo stivale, come la Provola dei Nebrodi  o le provole affumicate di Agerola e di Mozzarella di Bufala Campana o, ancora, le locali provola ragusana, provoletta di latte vaccino sardo.

La stracciatella è, invece, un insieme di straccetti di pasta filata e panna di latte. Nasce e viene impiegata come ripieno della Burrata di Andria, anche se nell’ultimo periodo viene venduta e consumata anche singolarmente. Ad oggi viene prodotta anche con latte bufalino o latte misto.

Per mozzarella, in senso generico, si intende quel formaggio fresco, di latte vaccino, a pasta filata e di forma sferoidale. Il termine “mozzarella” è talmente conosciuto in tutto il mondo, che spesso finisce per essere utilizzato in maniera impropria involontariamente o volontariamente. Infatti, una delle frodi alimentari più recenti consiste proprio nell’immissione nei “premium market” di formaggi con la denominazione di mozzarella o di mozzarella di bufala campana. Quest’ultima, come noto, è tutelata dal marchio DOP. Negli anni, anche la mozzarella di latte vaccino ha ricevuto un marchio di tutela europeo, quello STG (Specialità Tradizionale Garantita) proprio per tutelarne il processo produttivo, la tradizione casearia italiana e il nome. La mozzarella STG è dotata di apposito disciplinare e caratterizzata dall’impiego, nelle fasi produttive, di lattoinnesto.

È importante sottolineare che il termine mozzarella può essere impiegato anche in altri contesti e per altri prodotti non tutelati da marchi europei, ma è fondamentale non utilizzare in modo fraudolento i marchi, le etichette, i loghi e le denominazioni. Infatti, ciò comporta frode alimentare in quanto si propone al consumatore un prodotto che ha un nome o un’etichetta che non corrisponde a realtà.

Questo è uno dei motivi per i quali, spesso, parliamo dei prodotti italiani con zelo, elencandovene le peculiarità al fine di avvicinarvi ad una conoscenza di ciò che acquistiamo e mangiamo più ampia e meno stereotipata.