Glu-Teff-ree

Con teff ci si riferisce ad una graminacea tipica dell'Etiopia e dell'Eritrea, dove la sua coltivazione è ampiamente diffusa e i prodotti che ne derivano rappresentano un caposaldo dell’alimentazione locale, sia umana che animale. Essa nel tempo è stata poi introdotta anche in Sudafrica, dove trova utilizzo come foraggio, e nel nord del Kenya dove viene impiegata come coltura cerealicola.

La pianta presenta radici fibrose, stelo eretto, infiorescenza molto simile ad una pannocchia e produce migliaia di cariossidi molto piccole. Pur essendo molto resistente alla siccità, non lo è nei confronti dei patogeni. I chicchi di teff sono di colore bianco, rosso o misto, e dalla loro macinazione si ottengono farine dal colore diverso ma molto simili dal punto di vista nutrizionale con cui si prepara il pane di Teff, totalmente privo di glutine e discretamente proteico. Studi recenti hanno inoltre confermato che questo cereale è ricco in amminoacidi e acidi grassi essenziali, minerali e vitamine e ha un basso indice glicemico.

Questa coltivazione rappresenta un buon esempio di economia circolare poiché da essa se ne ricava, oltre ai prodotti alimentari ad alto valore nutrizionale già menzionati, una bevanda alcolica chiamata katikala, una birra e in fine la paglia viene utilizzata per rinforzare il fango con cui s’intonacano le pareti in legno degli edifici e per l'alimentazione del bestiame.

Fonti:

  • Agraria.org