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La Mozzarella di Bufala Campana (MBC) è il primo prodotto caseario del centro-sud della penisola, nonché uno dei formaggi italiani più apprezzati e conosciuti nel mondo.

Il successo della mozzarella al di fuori dell’Italia è stato possibile grazie ad una serie di fattori. Nel 1981 è nato il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana, unico organismo riconosciuto dal MIPAAF per quanto riguarda la vigilanza del mercato e la valorizzazione di questo importante formaggio. In seguito, nel 1996, “l’oro bianco” ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP), il prestigioso marchio europeo destinato a quei prodotti di alta qualità con cui vengono riconosciute, esaltate e garantite le caratteristiche organolettiche di un alimento, che risultano essere strettamente dipendenti dal territorio d’origine e quindi dalle condizione pedo-climatiche e dalla tradizione della trasformazione. Come tutti i prodotti a marchio, la mozzarella ha un disciplinare di produzione nel quale vengono descritti i processi e i tempi di caseificazione e in particolare, all’art. 2, viene designato l’areale di produzione che comprende tutta la provincia di Caserta e di Salerno, parte del beneventano e della provincia di Napoli, alcuni comuni del Lazio (province di Roma, Frosinone e Latina), parte del foggiano e Venafro (IS). Grazie al disciplinare, quindi, non viene tutelato solo il prodotto finito, ma anche la materia prima e chi la produce.

Negli anni, la mozzarella è diventata protagonista dei mercati esteri. Infatti, una considerevole parte della produzione totale (18%) viene venduta all’estero soprattutto nei paesi europei, ma anche in Russia, Stati Uniti e Giappone. È stato appurato che nel 2018 sono state prodotte quasi 50.000 tonnellate di Mozzarella di Bufala Campana, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. L’export si è aggirato intorno al 33% (+1% sul 2017), e avviene principalmente verso paesi quali Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna e Paesi Bassi.

La crisi sanitaria ed economica scaturita dalla pandemia di SARS-CoV-2 e il blocco del sistema HoReCa (Hotel-Ristoranti- Catering) hanno comportato un calo della domanda di mozzarella a livello nazionale. Per ovviare a questo problema, si è arrivati ad una soluzione che ormai era stata abbandonata da anni: il disciplinare della mozzarella di bufala campana DOP è stato modificato, consentendo così il congelamento del latte destinato della caseificazione. Tuttavia, nel primo trimestre del 2020, comprendente il primo mese di lockdown, l’export della MBC DOP ha registrato un +19,5% e, a fine agosto, la mozzarella immessa sul mercato è aumentata del 1,5% rispetto al 2019.

È evidente che, nonostante la pandemia e le varie difficoltà che affliggono quotidianamente la filiera bufalina, l’export della mozzarella è aumentato nel 2020. Impariamo davvero anche noi a valorizzare il nostro “oro bianco”.