IL CARMASCIANO
Il pecorino
di Carmasciano, più conosciuto semplicemente come Carmasciano, è un formaggio a pasta dura tipico campano,
più precisamente delle province di Avellino e Benevento.
Ha un colore
giallo paglierino molto intenso e un’occhiatura media, la sua stagionatura è
medio-lunga e la forma cilindrica.
Esso prende
il suo nome dall’omonima zona situata tra i comuni di Rocca San Felice e
Guardia dei Lombardi, dove si trova Mefite che, grazie alle sue esalazioni
sulfuree, conferisce a questo pecorino note di sapore inimitabile.
Questo
formaggio si fa portavoce di lunghe tradizioni, di storie legate al territorio
e alle piccole produzioni locali a conduzione familiare. Il suo sapore intenso
racchiude le essenze dei pascoli con cui sono alimentate le pecore da cui si
ottiene il latte, caseificato secondo processi
rigorosamente artigianali.
Le razze da
cui si ottiene quest’eccellenza campana sono chiaramente razze autoctone, tra
cui la Bagnolese e la Laticauda.
La pecora
Bagnolese, famosa anche col nome di Malvizza, deve il
suo nome al comune in provincia di Avellino Bagnoli Irpino; mentre “laticauda” significa letteralmente “coda larga”. Essa ha,
molto probabilmente, origine nord-africana ed ha subìto poi, nel corso del
tempo, diversi meticciamenti con razze locali fino a diventare autoctona,
tant’è che è conosciuta anche come Beneventana.
Di entrambe
le razze si contano pochi esemplari, principalmente localizzati in Irpinia,
dove la transumanza è stata
sostituita da un tipo di allevamento stanziale a conduzione familiare in
piccoli greggi di numero ridotto (circa 20).
Sia la pecora
Laticauda che quella Bagnolese sono a duplice attitudine, carne e latte, e anche
l’agnello riveste un ruolo chiave nella cultura e nelle tradizioni di questi
popoli, storicamente legati al mondo della zootecnia.
Tutte queste
caratteristiche -dalla provenienza del latte all’alimentazione delle pecore,
passando per le caratteristiche naturali del territorio e per le mani esperte
di casari da generazione- conferiscono al nostro pecorino unicità e valore,
tanto da essere inserito nei PAT
(Prodotti Agroalimentari Tradizionali) della regione Campania. Inoltre, un
gruppo seppur ristretto di allevatori/produttori sta lavorando affinché questo
prodotto nostrano possa accaparrarsi una fetta di mercato più consistente e per
perseguire tale obiettivo si sta elaborando un disciplinare di produzione in attesa del riconoscimento europeo del
marchio DOP.